10 feb 2012

Caso Rocca Cencia: Roberto Carlino, la politica delle palazzine e l'Immobildream "imbrogliona" online

AGGIORNAMENTO DEL 19 FEBBRAIO: IL CONSIGLIO DI STATO: "PUBBLICITÀ INGANNEVOLE DELL'IMMOBILDREAM



  Per chi non avesse mai visto il suo faccione sul quotidiano di Caltagirone o in tv lo spot con lo slogan "Immobildream non vende sogni ma solide realtà", Roberto Carlino è l'ossimorico palazzinaro presidente della commissione ambiente (e anche commissione per il dialogo tra i popoli) della regione Lazio, eletto in quota UDC.

Per prima cosa un caso "filologico" che riguarda l'azienda che presiede, l'Immobildream: il sito web di questa, come dimostrato dal video che segue, è pieno di testi "nascosti" con espliciti riferimenti sessuali e perversioni varie: in pratica lo scopo è quello di ricevere, anche se il sito si occupa di vendere le case, ascolti anche da chi cerca tutt'altro che le case. Questo testo potrebbe essere stato nascosto, in tempi più recenti dato che difficilmente si andrebbe a utilizzare direttamente nel proprio sito, da terzi "pirati informatici" non riconducibili all'immobildream.

LA FILOLOGIA DEL FUTURO SBUGIARDA CARLINO
                                                                                                                                                                        
La magagna-web è stata scoperta da chi vi scrive mentre si occupava di un'altra vicenda poco chiara, un esempio pratico, documentato e concreto di quanto sia palese il conflitto di interessi in cui si trova Roberto Carlino.
Infatti cercando la copia cache di una pagina di alcuni immobili in via di Rocca Cencia, al centro di una possibile speculazione di cui si può leggere nell'articolo seguente, apparve l'anomalia del sito Immobildream. Google e i vari motori di ricerca hanno affinato le loro tecniche per bannare chi prova a barare nel "pagerank": si rischia di essere bannati o di apparire nelle ultime pagine, come è accaduto per il sito www.    immobildream   .     it.      In una parola: "spam"

Ecco qui l'articolo e di seguito la replica goffa e "pirandelliana" di Roberto Carlino



originariamente pubblicato all'indirizzo     http://www.wwfborghesiana.org/2011/06/roma-un-conflitto-dinteressi-grande-centocinquanta-case/


Roma: un conflitto d’interessi

 grande centocinquanta case


DA MARRAZZO A CARLINO: “LE MANI SU ROCCACENCIA”
Il 19 maggio 2011 la giunta capitolina vara un provvedimento a firma dell’assessore alla casa Antoniozzi per acquisire cinque fabbricati di nuova costruzione da assegnare ai punti “numero dieci” delle graduatorie per le case popolari, ossia quelle persone con gravi necessità. Saranno 150 le abitazioni che il Comune comprerà alla “modica” cifra di 2598 euro al metro quadro, non appena l’iter dell’acquisto sarà terminato in Campidoglio.
Casualmente proprio all’angolo tra via Prenestina e via di Rocca Cencia, accanto al polo impiantistico per l’immondizia di Ama e Colari, sorgono cinque palazzi uguali, ultimati nell’estate 2010, su un terreno che il piano regolatore destinava a verde pubblico, poi sottratto ai cittadini per mezzo d’una variante approvata nel giugno 2007 dalla giunta regionale Marrazzo. Davanti vi campeggiano ancora gli annunci di vendita dell’Immobildream di Roberto Carlino, consigliere e presidente della commissione ambiente e cooperazione tra i popoli e membro della commissione urbanistica in Regione Lazio. Guarda il caso l’Immobildream ha già “chiuso” le vendite del complesso (per scoprirlo è bastato chiamare l’ufficio vendite dell’agenzia).
Nel dicembre del 2009 era stato pubblicato un bando dal Comune per acquisire 150 alloggi destinati all’emergenza abitativa. E’ scaduto ad aprile 2010 e la gara, stando a quanto riportano le agenzie, è stata vinta dalla “Tam Sas”, che ricaverà dalla vendita delle case circa 30 milioni di euro, una cifra esorbitante se pensiamo agli attuali prezzi di mercato dell’estrema periferia. La descrizione degli immobili fatta dall’assessore Antoniozzi coincide con i cinque fabbricati che la società Immobildream aveva inizialmente commercializzato come “complesso Le Gardenie”, oggi non più in vendita. Bisogna capire allora se ci sono collegamenti tra il proprietario dell’agenzia immobiliare, Roberto Carlino – con un conflitto di interessi grande come una casa – e la “Tam Sas”.

CHI C’E’ DIETRO LA “TAM SAS” E COME SI LEGA ALL’IMMOBILDREAM? RISOLTO IL MISTERO CON UNA “WEB-INCHIESTA”.
C’è una sola “Tam Sas” (fino ad aprile del 2009 “Tam Srl”) di Roma impegnata nelle costruzioni: è di Giuseppe Dell’Aguzzo. Un nome che ritroviamo in vari forum e blog dedicati alle lamentele dei cittadini verso costruttori e intermediari. Eccolo spuntare in una discussione del Torrino-Mezzocammino: il titolo è “Immobildream Marronaro… disavventure” e Dell’Aguzzo è membro della “Costruzioni Immobiliari 2005 srl”, che fa capo ai costruttori Marronaro. Il problema è la mancata consegna degli alloggi.
Un’altra denuncia in cui ritracciamo il responsabile della “Tam Sas” è rivolta da un blog di Lunghezza contro l’intermediaria “Progedil 90” (coinvolta nello scandalo “Coop Casa Lazio” e inquisita per una serie di truffe) e contro il costruttore “Immobiliare Lunghezza 2006 srl”: il 19/06/2008 è diventata “Immobiliare Lunghezza 2006 SAS con socio accomandatario Giuseppe Dell’Aguzzo. Ma le “magagne” di Immobildream e Marronaro non trovano sfogo solo nelle denuncie dei forum, e non sono estranee alle cronache che citano anche società oscure e “fortunate” come la “San Vitaliano 2003 srl”: negli articoli degli ultimi anni si parla, per esempio, dei residence per famiglie rom sia nel quadrante nord-ovest sia in quello orientale, pagati a peso d’oro dalla giunta Veltroni per far fronte all’emergenza abitativa (come succederà a via di Rocca Cencia oggi) oltre alle solite carenze dei lavori segnalate nei forum.
In sostanza i costruttori del “Gruppo Marronaro” hanno spesso beneficiato dell’intermediazione di Immobildream, e insieme a Marronaro ha lavorato, con le sue numerose società di costruzioni, anche Dell’Aguzzo, il titolare dell’impresa che si è aggiudicata l’appalto per vendere le case popolari a Rocca Cencia. Si possono ricostruire alcune parti del rapporto Dell’Aguzzo-Marronaro: la sede della “Tam Sas” di viale Bruno Buozzi 98 (un palazzo al centro di Roma, sede di molteplici società) è anche sede di altre attività di Dell’Aguzzo (come la citata “Immobiliare Lunghezza 2006 sas ”, “Investire 2009 sas ”, Marroimpresa sas ecc.). Tra le varie c’è anche la “Sviluppo Z36C società in accomandita semplice”che insieme a Marronaro era proprietaria dei terreni nella zona del Torrino-Mezzocammino (come si evince da vari documenti pubblicati online riguardanti i progetti delle costruzioni); sempre nel palazzo di viale Bruno Buozzi c’è la “Iris Costruzioni”di Dell’Aguzzo, e Marronaro Vincenzo è un dirigente della società.
Tornando all’angolo tra via di Rocca Cencia e la Prenestina, bisogna menzionare la “Marroimpresa srl (attualmente “Marroimpresa sas di Giuseppe Dell’Aguzzo” e diversi soci con il cognome Marronaro): stando a quanto riportato dalla Land srl, che effettua rilievi archeologici, la “Marroimpresa srl” le aveva commissionato delle “indagini archeologiche preliminari” proprio tra la Prenestina e Rocca Cencia: forse preliminari alla costruzione, effettuata da “Marronaro”, dei cinque palazzi venduti dall’Immobildream.
“In questa vicenda – dichiarano Simone Paoletti e Paolo Amarisse, presidente e vice del WWF Borghesiana – sembra emergere un fatto gravissimo e inquietante, ovvero che l’amministrazione pubblica, invece di tutelare gli interessi dei cittadini, abbia agito a solo vantaggio di pochi speculatori privati: dapprima nel 2007 consegnandogli un prezioso cuscinetto di verde pubblico di 5 ettari, tra il deposito AMA e la borgata Pratolungo, generando un profitto pazzesco per chi ha potuto costruire su un terreno non edificabile e successivamente nel 2010 ricomprando dallo stesso privato quelle abitazioni a circa 2.600 euro al metro quadro, in una zona dove i prezzi di mercato oscillano tra i 2000 e i 2400 euro/mq, come ci confermano le locali agenzie immobiliari”.
Insomma si prova a risolvere il problema delle classi più emarginate confinandole in un “ghetto” a ridosso della “monnezza”, pagato a peso d’oro grazie ai contribuenti.
Come per la vicenda dei residence veltroniani sopraccitati ci potrebbe essere stato un preciso disegno speculativo, oppure, come ipotizza il WWF Borghesiana, potrebbe essere accaduto che “in seguito alle difficoltà di trovare acquirenti, dovute da un lato all’eccessivo stock edilizio invenduto della zona, dall’altro all’aria insalubre proveniente dal vicinissimo deposito della “monnezza”, il Comune sia venuto in soccorso del privato, facendosi carico dell’acquisto per confinarvi cittadini bisognosi, che attendevano una casa popolare dal 2000. Il tutto a 20 Km dal centro città, senza servizi e con vista gabbiani”.
A questo punto bisogna ricordare cosa è successo prima in via di Rocca Cencia.
I PRECEDENTI:
DALLE CASE DELL’IMMOBILDREAM “ERETTE” DALLA VARIANTE DEL CENTROSINISTRA FINO ALL’ ANNUNCIO DI ANTONIOZZI.
Nel 2007 l’Assessore all’urbanistica della giunta Marrazzo, Massimo Pompili (oggi deputato PD), dichiarava che era stata fatta qualche “concessione” ai meritevoli e caritatevoli costruttori, durante l’approvazione del “Piano Particolareggiato” della “Zona O n.86  Pratolugo”: cubature in cambio di servizi, addirittura un impianto sportivo. Poi, come immediatamente denunciato dagli attuali rappresentanti del WWF Borghesiana, cominciano a “crescere” proprio dov’era previsto “verde pubblico” le case rivendute dall’immobiliarista, presidente della commissione ambiente e membro di quella urbanistica, un ossimoro vivente!
Una storia degna di uno “sketch” di “Cettolaqualunque”, però ambientato a Roma: il verde pubblico si trasforma magicamente in “tronchi di cemento”. Il protagonista di questo “film” è un “trombato” (tradotto dal gergo giornalistico: “scartato”) delle elezioni europee 2009 e neoletto in regione: è lui, quello che aveva iniziato come agente immobiliare ed è divenuto esponente del partito con a capo Casini, il genero di Caltagirone. Roberto Carlino per quell’affare deve ringraziare i colleghi della Giunta Marrazzo.
Degne di nota sono anche le tre pubblicità dell’Immobildream per via di Rocca Cencia: in una prima si punta sul “fascino” della “Roma antica”, nonostante l’odore dell’impianto Ama ti riporti subito ai giorni nostri. Per non parlare di quella con lo slogan “a tu per tu con la natura” e l’immagine fuorviante di due giovani immersi nel verde, un picnic e un uomo con cavallo sullo sfondo; “non sogni” dice la voce di Carlino negli spot, ma “solide realtà”: forse bisognerebbe cambiare la denominazione sociale in “Immobilnightmare spa”.
Nel 2008 arriva un altro provvedimento riguardante “via di Roccacencia”: non sappiamo se abbia avuto seguito oppure no, ad ogni modo prevedeva variazioni di destinazione d’uso sulle cubature in possesso da una dozzina di soggetti per realizzare alloggi in tutta Roma. In cambio il Comune avrebbe ricevuto circa il 30% delle abitazioni, per destinarle a case popolari. L’atto era firmato nell’ambito dell’ “emergenza casa” dall’allora prefetto Mario Morcone, oggi candidato perdente a sindaco di Napoli e fallito anche come vertice dell’ Agenzia per i beni confiscati alle mafie (Maroni gli ha preferito il prefetto palermitano). In via di Rocca Cencia c’erano circa 7600 metri cubi della Sorain-Cecchini Due Srl (società del gruppo Sorain Cecchini comandato da Manlio Cerroni) pronti per ospitare 250 alloggi . E’ curioso notare almeno altri due beneficiari di questo provvedimento, oltre alla citata “Sorain”: la “Tribufrigo srl” (coinvolta nel 2005 in uno scandalo con protagonisti il figlio del craxiano Montali come rappresentante legale della società ed Enrico Nicoletti) e la “Cuma 6 srl” con Giuseppe Dell’Aguzzo in qualità di rappresentante legale.
Infine la notizia di un mese fa: cinque fabbricati, dopo un bando scaduto nel 2010, saranno comprati dal Comune. Si trovano in via di Rocca Cencia dal lato della Prenestina e l’appalto è stato vinto dalla “Tam Sas”. Questa la reazione delle opposizioni, riassunta da un comunicato di Stefano Pedica dell’Idv: “Leggendo gli annunci di compravendita immobiliare appare chiaro che il comune di Roma non ha fatto nessun buon affare. Si compra a botte di 150 alloggi allo stesso prezzo di quanto viene venduto un singolo appartamento, cercando poi fra le occasioni nella stessa via di Rocca Cencia, sulla Prenestina, il comune ha addirittura pagato di più. Non credo che l’emergenza abitativa si possa risolvere comprando case dai privati, serve invece un progetto di riqualificazione urbanistica di ampio respiro per risolvere la questione una volta per tutte ed evitare che fra dieci anni il problema si riproponga”.
Immobildream: non vende sogni ma… incubi che, invenduti, vengono comprati dal Comune per costruire ghetti, laddove c’era il verde pubblico.
Paolo Maria Addabbo
http://www.wwfborghesiana.org/2011/07/botta-e-risposta-tra-roberto-carlino-e-wwf-borghesian/ 

Botta e risposta tra Roberto Carlino e WWF 
Borghesiana     

Dopo la nostra inchiesta sulla distruzione del verde e sullo spreco di denaro pubblico a vantaggio di pochi speculatori e a danno dei cittadini e dell’ambiente, ecco la richiesta di rettifica da parte di Roberto Carlino, consigliere UDC e presidente dell’Immobildream.
Una richiesta cui abbiamo prontamente replicato e che conferma il macroscopico conflitto d’interessi del presidented’una società interessata in numerose cementificazioni a Roma e nel Lazio, allo stesso tempo presidente della commissione regionale “Ambiente” sul cui tavolo sta passando in queste ore una legge che aprirà ai palazzinari le porte dei parchi regionali.
Un’anomalia che ci auguriamo venga censurata da chi di dovere nelle opportune sedi istituzionali.
Buona lettura e buona diffusione.

“Leggo con stupore l’articolo apparso sul vostro sito dal titolo “Roma: un conflitto d’interessi grande centocinquanta case”, poiché la società Tam Sas, che non è in nessun modo riconducibile né al sottoscritto, né all’Immobildream S.p.A. o ad altre società del gruppo, aveva inizialmente chiesto alla Immobildream S.p.A. di occuparsi delle vendite frazionate dei costruendi fabbricati situati in località Rocca Cencia, ma aveva poi, dopo poco tempo, receduto l’incarico dicendo di volersene occupare direttamente. Ciò che ne è stato quindi di quei fabbricati e a chi e da chi siano stati venduti non ha riguardato e non riguarda in nessun modo l’Immobildream S.p.A. o le altre società del gruppo, né tantomeno il sottoscritto.
Roberto Carlino
Presidente Immobildream S.p.A.
Dopodiché con sbigottimento in calce alla e mail leggiamo questa firma:
dott.ssa Sara Colantonio
Responsabile Segreteria del Presidente
V Commissione Ambiente e Cooperazione tra i Popoli
00163 Roma  – via della Pisana, 1301 
tel. 06.6593.7060 – fax 06.6593.2856
email: s.colantonio-cons@regione.lazio.it
sito: www.consiglio.regione.lazio.it

Questa la nostra risposta:
Gentile Sig. Carlino,
non abbiamo ben capito cosa dovremmo rettificare e ad ogni modo le suggeriamo di andarsi a rileggere bene l’articolo, nel quale non si possono rintracciare affermazioni dell’autore, ovvero dichiarazioni da parte del WWF Borghesiana, che facciano pensare a una presunta coincidenza proprietaria tra la Tam Sas e l’Immobildream Spa.
Abbiamo semmai elencato una serie di fatti documentati dai quali emerge un rapporto commerciale tra la Tam Sas, che ha vinto l’appalto per la vendita delle case al Comune di Roma e la sua Immobildream Spa, che davanti a quelle case espone ancora oggi i suoi cartelli pubblicitari di vendita. Rapporti peraltro confermati anche nella sua mail.
Ravvisiamo inoltre un persistente grossolano conflitto d’interessi nella sua persona, che anche in questo caso non si fa alcuno scrupolo di utilizzarepersonale della segreteria di una Commisione Regionale, pagato con i soldi dei contribuenti, per trasmettere comunicazioni a nome e nell’interesse della sua azienda privata.
Cordialmente,
Simone Paoletti
Presidente WWF Borghesiana
Postilla:
Trascorso un giorno dall’invio della nostra risposta sono miracolosamente scomparsi i cartelli dell’Immobildream davanti alle case acquistate dal Comune di Roma. La domanda sorge spontanea: come mai questo frettoloso occultamento del principale indizio “visivo” del legame tra Immobildream Spa e chi ha venduto a peso d’oro le case al comune di Roma?