29 dic 2011

CasaPound censura gli scritti di Casseri: ripubblicati in esclusiva, la storia non si cancella!

Non si arrestano i "fan" criminali del criminale, che sul web incitano all'odio razziale e a compiere reati, oltre a fare vero e proprio proselitismo neo-nazifascista; intanto CasaPound ha rimosso dal suo sito gli scritti di Casseri oscurando anche le "copie cache" dei cinque articoli recentemente pubblicati su "ideodromo":

 troppo scomodo vedere cosa ci si può permettere di scrivere e cosa si cova realmente nella loro fogna fascista che punta a essere la "faccia pulita" del più bieco estremismo di destra, ma "La Repubblica dei Pomodori" li ripubblica in esclusiva (li trovate di seguito)...














                                                                                                       






È noto che il nostro ordinamento giuridico, come quello di tutti i paesi che si reputano civili, stabilisce l’indipendenza della magistratura dagli altri poteri dello stato nonché da condizionamenti di ogni tipo, in primo luogo di natura politica. Questo principio, quando viene seguito (e per la verità non avviene sempre), può indurre gli organi giudiziari a decisioni che non si piegano all’esigenza del politicamente corretto. Una di queste fu senz’altro la sentenza del Tribunale Supremo Militare n. 747, emessa nell’udienza del 26 aprile 19541.

La corte era chiamata a pronunciarsi sul ricorso presentato da un gruppo di ufficiali e sottufficiali della Legione della Guardia Nazionale Repubblicana “Tagliamento”, inquadrata nelle forze armate della Repubblica Sociale Italiana, che erano stati condannati due anni prima dal tribunale militare di Milano per l’esecuzione di numerosi partigiani, per sevizie durante gli interrogatori e per aver collaborato con i tedeschi. I giudici respinsero la maggior parte dei ricorsi anche se applicarono agli imputati il condono previsto dalla legge 19 dicembre 1953.

20 dic 2011

L’estremismo di destra: dal massacro di Firenze alle “crociate” di Militia Christi.

 RICHIESTA DI RETTIFICA DA PARTE DI GIUSEPPE PIERISTè

Il Sig. Giuseppe Pieristè scrive a “La Repubblica dei Pomodori” in quanto, nel post di seguito ci sarebbero delle calunnie a suo danno, infatti afferma di non aver mai partecipato ad alcuna iniziativa del movimento “Militia”.

Se un’imprecisione c’era stata da parte di chi scrive questo blog, era quella di aver usato un presente storico laddove, dato che le indagini della magistratura erano ancora in corso, sarebbe stato meglio un condizionale: infatti, come si comprende anche dal resto dell’articolo, si parlava di un’indagine definita “Lama” riportando nomi e avvenimenti a cui stampa e comunicati avevano dato ampio risalto, sicuramente molto più ampio del modesto, e molto a carattere personale, blog da me curato.

Quindi, probabilmente anche per la chiusura delle indagini visto che le cronache parlano di un giudizio imminente (il processo dovrebbe iniziare l’11 dicembre), alcune delle posizioni saranno state stralciate e a buon ragione, in attesa che la giustizia faccia il suo corso, alcuni chiedono di non essere accomunati a certe vicende. Si ribadisce ancora che il Pieristè smentisce qualunque partecipazione diretta o indiretta alle attività del suddetto movimento accusato di terrorismo.

In più lo stesso richiede la rimozione delle sue foto in quanto avrei violato la sua privacy: ho deciso comunque di oscurale (anche se si parlava di altre vicende che riguardavano il suddetto e non solo della recente inchiesta “Lama”) e comunque, anche se la sua privacy fosse stata violata lo si è fatto in nome del diritto di espressione e di cronaca.

Di seguito il testo per esteso del messaggio del Pieristè.

Con riferimento all’articolo “DA “AVANGUARDIA NAZIONALE” A “MILITIA”:  
CRONACHE DI UNA DESTABILIZZAZIONE ANNUNCIATA”, pubblicato nella pagina  
http://larepubblicadeipomodori.blogspot.it/2011/12/lestremismo-di-destra-dal-massacro-di.html   
da lei gestita e visibile da molto tempo nei motori di ricerca sono a  
precisare che, contrariamente a quanto affermato nel predetto articolo, non  
sono membro, né lo sono mai stato, del gruppo politico di estrema destra  
denominato “Militia”, né tale asserito coinvolgimento è mai stato  
giudizialmente accertato.

Risulta, quindi, infondata l’affermazione secondo cui, in detto scritto da  
lei pubblicato nella pagina web:
http://larepubblicadeipomodori.blogspot.it/2011/12/lestremismo-di-destra-dal-massacro-di.html
io sarei uno dei principali animatori del movimento "terrorista Militia"
Rigetto, infine, l’accusa di aver, anche solo indirettamente, partecipato o  
contribuito a detto movimento Militia.  Inoltre le faccio presente che lei  
pubblicando le mie foto ha anche violato la mia privacy.


Ascoli Piceno, li 8 ottobre 2013



Sig. Giuseppe Pieristé




In 48 ore si sono susseguiti due eventi che fanno capire quanto sia pericolosa l’estrema destra nella penisola sia indirettamente con le sue ideologie che direttamente con atti terroristici. Gli eventi sono connessi a due gruppi rivali, “Casa Pound” e “Militia”: il primo è quello tragico di Firenze dove un uomo della sezione toscana di “Casa Pound” in preda alla follia razzista ha improvvisamente fatto fuoco su migranti del Senegal uccidendone due (Modou Samb e Mor Diop) e ferendone altri tre, prima di suicidarsi circondato dalla polizia; invece a Roma i carabinieri del Ros, con un’indagine denominata “Lama” partita nel 2008, su ordine dell’antiterrorismo della procura romana, hanno arrestato per reati che vanno dalle minacce alle istituzioni e a chi le rappresenta fino all’incoraggiamento dell’odio etnico-razziale passando per l’apologia del fascismo, cinque esponenti di “Militia” con precedenti analoghi: tra i loro obbiettivi, oltre a politici nostrani come “il traditore” Alemanno e la comunità ebraica, c’era perfino l’ex presidente USA Bush. Volevano creare un “network” nazionale di sigle neofasciste per una guerra xenofoba e contrapporsi alle istituzioni democratiche.

A FIRENZE LO “SPETTRO” DI OSLO    
foto Afp

Nei media l’accostamento dell’autore della strage di Oslo Breivik, a Gianluca Casseri, il cinquantunenne nato in provincia di Pistoia che si sarebbe vendicato di risentimenti misti a bieco razzismo verso gli africani, sparando sui primi senegalesi che ha avuto a tiro in due distinti mercati rionali nel giro di circa tre ore, è tragicamente scontato: oltre alla dinamica dell’attentato che, almeno apparentemente,
si può definire “da cane sciolto”, oltre alla matrice razzista e antislamica, negli scritti dei due (quello del norvegese tanto programmatico quanto delirante e quelli del toscano connessi ad arte, filosofia ed esoterismo)  si ritrova la “sinistra” passione (anche se tipica della destra più radicale) per i miti celtici.

LE SMENTITE DI “CASA POUND” E L’HARD DISK DEL RAGIONIERE ELEVATO DAL WEB A “EROE NERO”