14 dic 2020

Bonus di “quarantena” e “ristori”: lavorare di più per guadagnare di meno!

 

Nella lettera che segue, scritta dall’autore (e non da un lettore) di questo blog (il sottoscritto) si parla nello specifico dei bonus “da quarantena” per i collaboratori sportivi e, più in generale, di come i criteri con cui sono stati pensati i vari "ristori" possono produrre effetti tragicomici. La lettera è rivolta in particolare a politici, sindacalisti, colleghi giornalisti e collaboratori sportivi, oltre che a voi, pochissimi, probabilmente non affezionati ed "estemporanei" lettori di questo blog (chissà come ci siete capitati?!..).

 

https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Proyecci%C3%B3n_Normalidad.jpg


Gentili Signore e Signori, sono Paolo Maria Addabbo, studente, giornalista pubblicista precario e collaboratore sportivo (arbitro regionale per la sezione campana di una federazione affiliata al CONI).

 

In estrema sintesi, mi risulta che: per i collaboratori sportivi che praticano solo questa professione fino a oggi sono stati erogati contributi pari a 3400 euro ciascuno.  A differenza di altre categorie di lavoratori, il bonus è stato erogato indipendentemente dall'entità dei guadagni, purché avessero avuto un rapporto di collaborazione attivo fino al periodo che va da Marzo del 2020 a Dicembre. Quindi mi pare di capire, per esempio, che un arbitro di calcio di serie A ha ricevuto gli stessi bonus di uno di serie C, anche se quest’ultimo magari ha arbitrato una singola partita a Febbraio del 2020, o che comunque ha guadagnato molto meno (infatti anche nelle "FAQ" del ministero si legge:

 <<Ho un contratto che per il mese di novembre avrebbe dato diritto a meno di 800 euro, posso richiedere l’indennità?

Sì, se ricorrono gli altri requisiti richiesti dalla legge, avrai comunque diritto all’indennità di euro 800.>>).

 

Io non ho diritto al bonus, avendo altro reddito da lavoro dipendente (mentre con il giornalismo sono, diciamo così, in una sorta di pausa e crisi che mi auguro sarà solo temporanea, e da cui quindi al momento non percepisco entrata alcuna. Per cui non mi spettano bonus relativi a quella categoria di lavoro):  in un intero anno questo altro impiego di segretario part-time mi frutta circa 1800 euro all'anno in totale, in più se avessi continuato ad arbitrare, con la media di circa 30 euro settimanali che guadagnavo, avrei raggiunto più o meno (penso "più meno che più", in realtà), la cifra intera dei bonus che avrei recepito, tra Marzo e Dicembre, se avessi avuto diritto ai bonus stessi...

Però l’avrei raggiunta lavorando come segretario e arbitrando per l'intero anno, e non solo tra Marzo e Dicembre.

Onestamente credo sia ingiusto non avere diritto alla "differenza",e quindi non alla cumulazione del bonus con i 125 euro mensili ma all'integrazione con questi (ossia: se il bonus per la collaborazione sportiva fosse di 600 euro in un mese, guadagnandone già 125 per l’altro impiego, sarebbe equo averne 475 di differenza). Ma io non chiedo nemmeno questo e, non me ne vogliano i colleghi, penso che in teoria non sarebbe nemmeno troppo giusto, o meglio dire “logico”, che se qualcuno guadagnasse solo un euro al mese, estremizzando un po' con gli esempi, adesso se ne vedrebbe accreditati 3400. 

Tuttavia non voglio "prendermela" con nessuno, tantomeno con i colleghi più o meno precari come me... E nemmeno con quelli più fortunati che, per esempio, hanno un reddito da terreno, fabbricato o finanziario e che hanno comunque diritto all'indennità.

 

Faccio quindi una richiesta : se non fosse in alcun modo possibile avere la "differenza" integrativa dei mesi per i quali ho lavorato, moralmente penso di avere diritto almeno ai circa trenta euro che guadagnavo onestamente e che non ho potuto avere perché i campionati sono fermi.

 

Questi dubbi sono stati espressi anche dai sindacati in questo comunicato ( https://www.slc-cgil.it/notizie-produzione-culturale/28-sport-tempo-libero/3283-lettera-al-ministro-su-decreto-ristori-per-lavoratori-dello-sport.html ) in cui richiedevano un incontro con il ministro. Nel comunicato ci sono due punti riguardanti la mia questione in particolare:

<<Compatibilità dell’erogazione del Bonus con contratto di Collaborazione occasionale.

 

Chiediamo chiarimenti in merito alla eventuale compatibilità del bonus con contratti di collaborazione occasionale, in quanto sul punto il testo del Decreto suscita dubbi di interpretazione.

 

Compatibilità con altri redditi.

 

Molti collaboratori sportivi percepiscono altri redditi da lavoro dipendente (in molti casi part time) o da rapporti di collaborazione che spesso non superano i 300/400 euro netti al mese. A questi si aggiungono i titolari di partita Iva con fatturato pari a zero. Ciò nonostante, queste persone sono escluse dal bonus. Al riguardo pensiamo sia necessario provare a dare risposte anche a chi come loro percepisce redditi così bassi.>>

 

 

Credo che i sindacati dovrebbero porre attenzione più a problemi come questi che agli altri più "burocratici", per così dire, messi all’inizio del loro comunicato (ma forse hanno pochi iscritti con questo problema): i casi come il mio sono infatti più precari, dato che altri colleghi hanno ricevuto o riceveranno il bonus, almeno, mentre il sottoscritto pur lavorando di più o anzi, meglio dire, proprio perché sta lavorando di più, si trova in una situazione più precaria (si consideri che ho ricevuto solo 100 euro di bonus per il lavoro dipendente nel periodo iniziale della pandemia, quando si sapeva ancora meno sul "covid" e quindi correndo anche un rischio maggiore di ammalarmi)… Le misure di “welfare” dovrebbero incentivare il lavoro, non il contrario…

 

Trovo curioso, ridicolo e ingiusto che si verifichino casi simili o peggiori del mio, come per esempio quello della vedova che non ha ricevuto il "bonus di quarantena" di 600 euro in quanto percepiva circa 30 euro mensili di pensione del defunto marito e che non potevano essere “integrati” fino al raggiungimento dei 600, ossia dandole la differenza di 570. Si consideri che se il marito fosse stato vivo, si spiega nell’articolo che segue, il bonus l’avrebbe ricevuto https://genova.repubblica.it/cronaca/2020/04/18/news/vedova_e_con_un_figlio_negati_i_600_euro_causa_pensione_reversibilita_di_40_euro_lordi_-254353135/

 

Questi casi sono un grande segnale di ingiustizia "burocratica" (e forse incompetenza) che si sommano alle svariate ingiustizie che la nostra società presentava già prima della pandemia perché, come si sente dire: <<la normalità era il problema>>.

 

Vi prego di non esitare a contattarmi per qualunque cosa sia possibile fare, per segnalarmi altri casi simili al mio o per qualunque questione riguardante questa problematica.

 

Ringraziandovi per il vostro tempo vi porgo i miei saluti

 

PMA



Immagine tratta da https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/9/92/Proyecci%C3%B3n_Normalidad.jpg,, attribuzione:  Javcollao, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons