Nella lettera che segue, scritta dall’autore (e non da un
lettore) di questo blog (il sottoscritto) si parla nello specifico dei bonus “da
quarantena” per i collaboratori sportivi e, più in generale, di come i criteri
con cui sono stati pensati i vari "ristori" possono produrre effetti tragicomici. La lettera è rivolta
in particolare a politici, sindacalisti, colleghi giornalisti e collaboratori
sportivi, oltre che a voi, pochissimi, probabilmente non affezionati ed "estemporanei" lettori di questo blog (chissà come ci siete capitati?!..).
Gentili Signore e Signori, sono Paolo Maria Addabbo,
studente, giornalista pubblicista precario e collaboratore sportivo (arbitro
regionale per la sezione campana di una federazione affiliata al CONI).
In estrema sintesi, mi risulta che: per i collaboratori
sportivi che praticano solo questa professione fino a oggi sono stati erogati
contributi pari a 3400 euro ciascuno. A differenza di altre categorie di
lavoratori, il bonus è stato erogato indipendentemente dall'entità dei
guadagni, purché avessero avuto un rapporto di collaborazione attivo fino al
periodo che va da Marzo del 2020 a Dicembre. Quindi mi pare di capire, per
esempio, che un arbitro di calcio di serie A ha ricevuto gli stessi bonus di uno
di serie C, anche se quest’ultimo magari ha arbitrato una singola partita a
Febbraio del 2020, o che comunque ha guadagnato molto meno (infatti anche nelle
"FAQ" del ministero si legge:
<<Ho un contratto che per il mese di novembre
avrebbe dato diritto a meno di 800 euro, posso richiedere l’indennità?
Sì, se ricorrono gli
altri requisiti richiesti dalla legge, avrai comunque diritto all’indennità di
euro 800.>>).
Io non ho diritto al bonus, avendo altro reddito da lavoro
dipendente (mentre con il giornalismo sono, diciamo così, in una sorta di pausa
e crisi che mi auguro sarà solo temporanea, e da cui quindi al momento non
percepisco entrata alcuna. Per cui non mi spettano bonus relativi a quella
categoria di lavoro): in un intero anno questo altro impiego di
segretario part-time mi frutta circa 1800 euro all'anno in totale, in più se
avessi continuato ad arbitrare, con la media di circa 30 euro settimanali che
guadagnavo, avrei raggiunto più o meno (penso "più meno che più", in
realtà), la cifra intera dei bonus che avrei recepito, tra Marzo e Dicembre, se
avessi avuto diritto ai bonus stessi...
Però l’avrei raggiunta lavorando come segretario e
arbitrando per l'intero anno, e non solo tra Marzo e Dicembre.
Onestamente credo sia ingiusto non avere diritto alla
"differenza",e quindi non alla cumulazione del bonus con i 125 euro
mensili ma all'integrazione con questi (ossia: se il bonus per la
collaborazione sportiva fosse di 600 euro in un mese, guadagnandone già 125 per
l’altro impiego, sarebbe equo averne 475 di differenza). Ma io non chiedo
nemmeno questo e, non me ne vogliano i colleghi, penso che in teoria non
sarebbe nemmeno troppo giusto, o meglio dire “logico”, che se qualcuno
guadagnasse solo un euro al mese, estremizzando un po' con gli esempi, adesso
se ne vedrebbe accreditati 3400.
Tuttavia non voglio "prendermela" con nessuno,
tantomeno con i colleghi più o meno precari come me... E nemmeno con quelli più
fortunati che, per esempio, hanno un reddito da terreno, fabbricato o
finanziario e che hanno comunque diritto all'indennità.
Faccio quindi una richiesta : se non fosse in alcun modo
possibile avere la "differenza" integrativa dei mesi per i quali ho
lavorato, moralmente penso di avere diritto almeno ai circa trenta euro che
guadagnavo onestamente e che non ho potuto avere perché i campionati sono
fermi.
Questi dubbi sono stati espressi anche dai sindacati in
questo comunicato ( https://www.slc-cgil.it/notizie-produzione-culturale/28-sport-tempo-libero/3283-lettera-al-ministro-su-decreto-ristori-per-lavoratori-dello-sport.html ) in cui richiedevano un incontro con il ministro. Nel comunicato ci sono due
punti riguardanti la mia questione in particolare:
<<Compatibilità
dell’erogazione del Bonus con contratto di Collaborazione occasionale.
Chiediamo chiarimenti
in merito alla eventuale compatibilità del bonus con contratti di
collaborazione occasionale, in quanto sul punto il testo del Decreto suscita
dubbi di interpretazione.
Compatibilità con
altri redditi.
Molti collaboratori
sportivi percepiscono altri redditi da lavoro dipendente (in molti casi part
time) o da rapporti di collaborazione che spesso non superano i 300/400 euro
netti al mese. A questi si aggiungono i titolari di partita Iva con fatturato
pari a zero. Ciò nonostante, queste persone sono escluse dal bonus. Al riguardo
pensiamo sia necessario provare a dare risposte anche a chi come loro
percepisce redditi così bassi.>>
Credo che i sindacati dovrebbero porre attenzione più a
problemi come questi che agli altri più "burocratici", per così dire,
messi all’inizio del loro comunicato (ma forse hanno pochi iscritti con questo
problema): i casi come il mio sono infatti più precari, dato che altri colleghi
hanno ricevuto o riceveranno il bonus, almeno, mentre il sottoscritto pur lavorando
di più o anzi, meglio dire, proprio perché sta lavorando di più, si trova in
una situazione più precaria (si consideri che ho ricevuto solo 100 euro di
bonus per il lavoro dipendente nel periodo iniziale della pandemia, quando si
sapeva ancora meno sul "covid" e quindi correndo anche un rischio
maggiore di ammalarmi)… Le misure di “welfare” dovrebbero incentivare il
lavoro, non il contrario…
Trovo curioso, ridicolo e ingiusto che si verifichino casi
simili o peggiori del mio, come per esempio quello della vedova che non ha
ricevuto il "bonus di quarantena" di 600 euro in quanto percepiva
circa 30 euro mensili di pensione del defunto marito e che non potevano essere
“integrati” fino al raggiungimento dei 600, ossia dandole la differenza di 570.
Si consideri che se il marito fosse stato vivo, si spiega nell’articolo che
segue, il bonus l’avrebbe ricevuto
https://genova.repubblica.it/cronaca/2020/04/18/news/vedova_e_con_un_figlio_negati_i_600_euro_causa_pensione_reversibilita_di_40_euro_lordi_-254353135/
Questi casi sono un grande segnale di ingiustizia
"burocratica" (e forse incompetenza) che si sommano alle svariate
ingiustizie che la nostra società presentava già prima della pandemia perché,
come si sente dire: <<la normalità era il problema>>.
Vi prego di non esitare a contattarmi per qualunque cosa sia
possibile fare, per segnalarmi altri casi simili al mio o per qualunque
questione riguardante questa problematica.
Ringraziandovi per il vostro tempo vi porgo i miei saluti
PMA
Immagine tratta da https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/9/92/Proyecci%C3%B3n_Normalidad.jpg,, attribuzione: Javcollao, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons